〈seconda pagina〉
(S)punti di vista
Un giorno qualcuno mi mostrò un bicchiere di vino riempito a metà e mi chiese:
– “È mezzo pieno o mezzo vuoto?”
Io senza pensarci presi il bicchiere e bevvi il vino.
Fine del problema.
– A. Jodorowsky
CambiaMente
Se cambi il modo di vedere le cose,
le cose che vedi cambiano.
– W. Dyer
True or false?
Laddove tutti pensano allo stesso modo,
nessuno pensa un gran che.
– Walter Lippmann
Una fune sul pavimento
Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi.
Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l’aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi.
Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci.
Non essere in guerra con te stesso: così… tutto diventa possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare.
Capovolta
Lascia invece che la vita viva attraverso di te.
E non preoccuparti se la tua vita si sta capovolgendo.
Come fai a sapere che il lato a cui sei abituato sia migliore di quello che ti si presenta?
– Rumi
La cerchiatura del quadrato
Ci vuole un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi prodotti dal vecchio modo di pensare.
– A. Einstein
Fare il vuoto
R. Calasso “La follia che viene dalle ninfe”
Sono Psicologa clinica e giuridica, Psicoterapeuta e Ricercatrice Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, Ipnologa, Supervisore, Tutor e Formatrice.
Sono una comunicatrice «seriale» ed una cacciatrice di aforismi e di storie.
Il linguaggio è un dono ed il mio tormento. Può esistere qualcosa dove manca la parola?
Le parole hanno il potere di definire, ristrutturare, demolire ed inventare infinite realtà, anche dentro la stanza dello psicoterapeuta.
Diversamente da lei, non sono un fautore degli aforismi. Se si tratta di Wittgenstein o Nietzsche, l’aforisma diventa la struttura stessa delle opere, il linguaggio con il quale si rivoluziona il messaggio, ”essendo il “mondo” il prodotto del linguaggio “. Vivo a Milano e seguo delle sedute di terapia strategica breve. Nonostante i compiti che mi vengono affidati a casa, poco cambia nel mio mondo. Anzi, poco cambia il modo in cui aziono il mondo. Non è un problema di percezione, ma il “desiderio” di boicottarmi. Così facendo, castrandomi, non mi è possibile dar vita al cambiamento, ad una visione diversa dalla solita. La psicoterapeuta afferma di non poter intervenire sulla figura del boicottatore, con la quale mi batto da sempre. Deve prima muoversi! Mi avverte. Ma non è proprio camminare il grande cambiamento? In uno stato di letargia chimica ho poche possibilità di osservare oltre. La ringrazio per ciò che ha scritto, l’ho trovato stimolante. Buon lavoro
Matteo
Grazie Matteo. Credo che in ognuno di noi alberghi un boicottatore che resiste al cambiamento, forse confortato da ciò che è già noto, pur nella sua disfunzionalità. Chissà se oltre il tuo boicottarti ci sia un desiderio, una necessità, un’utilità ed economia, una letargia chimica, una mancata fiducia o il voler cambiare senza cambiare… se lo capisci forse puoi trovare la strategia più efficace per far smettere quella guerra civile interna che ti immobilizza.
p.s. il non peggiorare è già un cambiamento 🙂