DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS

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Il mondo ci spezza tutti quanti, ma solo alcuni diventano più forti là dove sono stati spezzati.<span class="su-quote-cite">Ernest Hemingway</span>

Il Disturbo Post traumatico da Stress nel DSM V

Il DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce il Disturbo Post traumatico da Stress (DPTS o PTSD) come caratterizzato da sintomi tipici conseguenti all’esposizione a uno o più eventi traumatici, catastrofici o violenti tali da comportare una gravità oggettiva estrema, con minaccia per la vita o per l’integrità fisica propria o altrui.

Eventi traumatici

Tra le più comuni esperienze traumatiche troviamo incidenti stradali o aerei, disastri naturali o provocati, aggressioni sessuali o personali violente, terrorismo, rapimento e esperienza di prigionia, minacce di morte, torture, guerra, diagnosi di malattia con prognosi infausta, lutto complicato.

Esposizione al trauma

L’esposizione al trauma può essere diretta o indiretta:
– il trauma viene vissuto in prima persona;
– l’evento traumatico viene vissuto in qualità di testimone (ad esempio, si assiste ad un grave incidente stradale);
– la persona viene a conoscenza di un evento traumatico violento o accidentale accaduto ad un membro della famiglia o ad un amico stretto;
– si verifica l’esposizione ripetuta o estrema a dettagli spiacevoli dell’evento traumatico, come succede ad esempio ai soccorritori che prestano aiuto in un incidente o in una catastrofe naturale.

Sintomi caratteristici

Disturbo post Traumatico da Stress, terremotoDopo il trauma possono insorgere i seguenti sintomi intrusivi:
ricordi angoscianti ricorrenti, involontari e intrusivi dell’evento traumatico;
sogni spiacevoli ricorrenti il cui contenuto e la relativa emozione sono collegati al trauma;
reazioni dissociative come flashback in cui la persona sente o agisce come se l’evento traumatico si stesse ripresentando, fino ad arrivare ad una perdita di consapevolezza dell’ambiente circostante;
⊕ intensa o prolungata sofferenza psicologica e marcate reazioni fisiologiche all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simboleggiano o assomigliano per qualche aspetto all’evento traumatico;
evitamento persistente degli stimoli associati al trauma. In particolare, la persona evita o si sforza di evitare ricordi, sentimenti o pensieri spiacevoli relativi all’evento traumatico, o evita fattori esterni come persone, luoghi, conversazioni, attività, oggetti e situazioni che possono suscitare ricordi spiacevoli, pensieri o sentimenti strettamente associati al trauma;
alterazioni negative dei pensieri e delle emozioni associate all’evento traumatico che si possono manifestare con: incapacità a ricordare un aspetto importante dell’evento traumatico; persistenti ed esagerate convinzioni o aspettative negative su se stessi, gli altri o il mondo (ad esempio, “Sono cattivo”, “Non posso fidarmi di nessuno”); pensieri distorti e persistenti relativi alla causa o alle conseguenze del trauma che portano ad incolpare se stessi o gli altri; persistente stato emotivo negativo (paura, terrore, rabbia, colpa o vergogna); marcata riduzione di interesse o nella partecipazione ad attività significative; sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri; incapacità persistente di provare emozioni positive come felicità, soddisfazione o sentimenti d’amore;
alterazione marcata dell’arousal (stato d’allerta) e della reattività associati al trauma che si possono manifestare con comportamento irritabile ed esplosioni di rabbia, comportamento spericolato o autodistruttivo, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme, problemi di concentrazione, difficoltà relative al sonno.

Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti di funzionamento.

Il DPTS e l’Approccio Breve Strategico

Nel Disturbo Post-traumatico da Stress la persona è tormentata dal ricordo di uno o più eventi traumatici, è intrappolata e inchiodata in una sorta di “passato eterno” che invade e sommerge il presente di paura, dolore, angoscia, vissuto di impotenza e, talvolta, senso di colpa e rabbia.
Il trauma crea una rottura nella linea di vita dell’individuo, agendo come una specie di spartiacque in cui il “dopo” è caratterizzato da una sensazione di vulnerabilità, di mancanza di controllo sulla propria vita e sull’ambiente circostante.
Il mondo si trasforma in un luogo imprevedibile e non sicuro.

Quali strategie disfunzionali alimentano il problema?

trauma, evento traumatico, disturbo post traumatico da stressChi ha vissuto un trauma sperimenta una profonda lacerazione sia a livello fisico che psichico, per questo motivo reagisce cercando di distrarsi, di distaccarsi dal passato, di dimenticare e di cancellare il ricordo. L’effetto di tali strategie è però quello di “inquinare” e sconvolgere maggiormente il presente, di bloccare lo svolgersi del futuro e di impedire la piena emancipazione dall’evento traumatico.
La ferita rimane aperta.

Vediamo in dettaglio quali strategie risultano disfunzionali alla risoluzione del problema:

Cercare di non pensare e di dimenticare il traumaEffetto: il tentativo di controllare i propri pensieri e di cancellare l’evento produce un aumento della paura e della angoscia, poiché i ricordi si installano ancora più tenacemente nella mente. È infatti impossibile dimenticare volontariamente.

Evitamento di situazioni associate al traumaEffetto: gli evitamenti tendono gradualmente a moltiplicarsi e a generalizzarsi a situazioni “neutre”, aggravando la sensazione di minaccia e aumentando la sfiducia nelle proprie risorse.

Richiesta di aiuto e di rassicurazioni – La persona chiede di essere accompagnata da qualcuno che sia in grado di intervenire in caso di crisi o che possa confortare e rassicurare. Le altre persone possono essere utilizzate per cercare un senso e un significato a ciò che è successo (“Perché è accaduto proprio a me?“, “Che cosa sarebbe successo se avessi agito diversamente?”). Effetto: questa strategia inizialmente appare tranquillizzante ma, gradualmente, alimenta il vissuto di catastrofe e conferma al soggetto la propria incapacità di affrontare da solo le situazioni temute e di gestirne le conseguenze.

Condividere continuamente il proprio dolore e lamentarsiEffetto: la lamentela produce un sollievo temporaneo ma, rendendo il trauma continuamente presente, alimenta le sensazioni. Inoltre la persona assume una posizione passiva e di vittima che aumenta il senso di colpa e l’incapacità di gestire autonomamente le sensazioni dolorose.

In alcuni casi può essere presente l’atteggiamento della resa, ovvero la persona rinuncia a reagire e si ritira, nella convinzione che non ci sia più nulla da fare.

L’intervento psicoterapeutico

La Psicoterapia Breve Strategica si pone come obiettivo quello di aiutare la persona ad archiviare il trauma collocando il passato nel passato, sbloccando e riattivando le sue risorse e la sua capacità di vivere il presente e di progettare un futuro differente.

Autrice: dott.ssa Monica Orma

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