Dubbio patologico

dubbio patologico, doc

L’ultimo passo della ragione è riconoscere
che c’è un’infinità di cose che la sorpassano. Blaise Pascal
dubbio patologico
«Non esistono risposte corrette
a domande scorrette»
Kant

Il dubbio patologico è una perversione del ragionamento che si basa sul presupposto secondo cui, prima di agire, sia necessario individuare la decisione più giusta.
Si tratta di una forma di disturbo ossessivo caratterizzata dal tentativo di trovare risposte razionali, definitive e rassicuranti a dubbi irragionevoli e improponibili, a dilemmi irrisolvibili o a domande che non hanno un’unica risposta corretta,  come “Sarò in grado o non sarò in grado?”, “Sarà la scelta giusta oppure no?”, “Andrà bene o andrà male?”, “Il mio partner mi tradirà o non mi tradirà?”, “Sono omosessuale, eterosessuale o bisessuale?”, “Lo amo o non lo amo?”.
L’individuo cerca, attraverso un ragionamento logico-razionale, di individuare una risposta razionale e “ragionevole” a questi dubbi, ma senza riuscire a trovarla, dato che non vi può essere una risposta assolutamente “certa”. Il tentativo di rispondere per rassicurarsi alimenta un ulteriore dubbio che fa sorgere una nuova domanda, seguita da un nuovo tentativo di risposta che prepara la strada alla domanda successiva, finché la persona si trova intrappolata in un labirinto infinito di dubbi e di tentativi di risposta, vittima e carceriere di una prigione che lei stessa ha costruito. Talvolta le rassicurazioni vengono chieste a familiari o amici, ovvero si delega ad altri la propria sicurezza e la responsabilità di rispondere e sciogliere il dubbio.
Il dubbio patologico si può manifestare anche come incapacità di scegliere tra due opzioni simili (ad esempio: “Compro quel modello di automobile o quell’altro?”), per cui l’individuo si blocca nel tentativo di elaborare vantaggi e svantaggi di ciascuna alternativa, senza mai giungere ad una decisione definitiva, come nelle famosa storiella:

dubbio patologico«Conoscete quella frivola storiella
di un certo asino di cui si discute a scuola?
Nella stalla gli vennero portate
per il suo pasto due quantità di fieno uguali,
della stessa qualità, per molte volte;
dai due mucchi l’asino si vide tentato
ugualmente, e, drizzando le orecchie,
proprio in mezzo ai due mucchi uguali,
concretizzando le leggi dell’equilibrio,
morì di fame, per timore di fare una scelta.»
(Voltaire)

Il contenuto dei dubbi è vario: può riferirsi al passato, al presente o al futuro; può riguardare se stessi, i familiari o altre persone significative; coinvolgere diversi ambiti (sentimentale, professionale…).

L’intervento terapeutico consiste nel ristrutturare la percezione del dubbio, facendo in modo che la persona senta che le domande alle quali cerca di rispondere per rassicurarsi non sono corrette e decidibili ma scorrette e indecidibili. Se ho dei dubbi a cui non è possibile dare una risposta corretta, ragionevole e definitiva, ma cerco comunque di trovarla, mi rassicurerò o mi angoscerò ancora di più?
Come ci ricorda Strauss: “Scienziato non é colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste domande”.

Autrice: dott.ssa Monica Orma

Lettura consigliata:

– Nardone, G., De Santis, G. (2011), “Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male”, Ponte alle Grazie, Milano.

“Pillola strategica” correlata:

Il troppo complica

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