Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC o OCD) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
OSSESSIONI
Si tratta di pensieri, impulsi o immagini che vengono percepiti come:
Il contenuto delle ossessioni è molto vario: si va dal timore di essere esposti ad un pericolo (ad ex. rischio di contaminazione o contagio) a quello di rendersi colpevoli e responsabili di situazioni immorali o pericolose (ad ex. paura di fare del male ad un familiare), fino ad essere ossessionati da pensieri erotici, aggressivi, autolesivi, perversi sui quali si teme di perdere il controllo (vedi Disturbo Ossessivo).
COMPULSIONI (o rituali)
Le compulsioni sono caratterizzate da comportamenti ripetitivi (per esempio lavare/lavarsi, riordinare, controllare) o azioni mentali (come ripetere mentalmente parole, formule magiche, sequenze di numeri, conteggi, preghiere e filastrocche) che la persona si sente obbligata ad eseguire secondo regole che devono essere applicate rigidamente e come tentativo di soluzione alle ossessioni.
Inizialmente le compulsioni riescono a contenere o eludere il disagio emotivo (riducono la paura, l’angoscia, la preoccupazione, il disgusto, la colpa…) e sono seguite da un temporaneo senso di sollievo. Nel tempo i rituali possono arrivare ad occupare gran parte della giornata del soggetto e trasformarsi in una prigione limitante, compromettendo fortemente la sua qualità di vita.
Ognuno di noi possiede un’abitudine o un piccolo “rituale” che esegue regolarmente. Ciò che differenzia tali azioni da una vera e propria compulsione è il fatto che chi soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo non riesce a svincolarsi e fare a meno di tali gesti o pensieri.
Caratteristiche indispensabili di tale disturbo sono:
- la ripetitività, la frequenza e la persistenza delle compulsioni;
- la sensazione che tali comportamenti e pensieri siano inevitabili e irrefrenabili.
Il disturbo ossessivo compulsivo può essere quindi definito come una compulsione irrefrenabile ed inevitabile a mettere in atto in modo ripetitivo e ritualizzato comportamenti e pensieri al fine di sedare l’ansia e rassicurarsi attraverso il controllo di ciò che può accadere o degli effetti di ciò che si è già verificato.
FUNZIONE E TIPOLOGIE DI RITUALI
I rituali possono avere una funzione:
Il contenuto dei rituali varia a seconda delle credenze dell’individuo e dell’idiosincrasia culturale, può essere “razionale” o “magico”. Inoltre le compulsioni sono “numerabili” se possono essere disposte in serie numeriche (ad esempio. la persona deve ripetere un‘azione per un numero preciso di volte) o “a sensazione” se vanno eseguite finché non sopraggiunge la sensazione di sollievo dal disagio.
Nella pratica clinica è possibile individuare alcune tipologie frequenti, quali:
⇒ Disturbo da contaminazione
Le ossessioni e compulsioni sono connesse al timore e/o al disgusto di potersi contagiare e ammalare entrando in contatto con sostanze “contaminanti” quali lo sporco, il sudore, le feci e urine, il sangue e le siringhe, solventi e detersivi, sostanze chimiche, genitali, persone ammalate, tossicodipendenti, anziani, spazzatura, ospedali. La persona tende ad evitare situazioni ritenute potenzialmente dannose e, in caso di contatto con sostanze “contaminanti”, mette in atto rituali di pulizia, di lavaggio, di sterilizzazione e di decontaminazione.
⇒ Disturbo da controllo
Le ossessioni e compulsioni implicano controlli ripetuti e protratti finalizzati a riparare eventuali danni e errori o a prevenire gravi disgrazie o incidenti. Esempi di controlli tipici riguardano aver chiuso la porta di casa, la portiera della macchina, il rubinetto del gas o dell’acqua, aver spento i fornelli, le luci di casa, aver contato bene i soldi, aver scritto correttamente un modulo o senza parole blasfeme, non aver investito inavvertitamente un passante.
⇒ Superstizione eccessiva
La persona lega l’esito degli eventi al compimento o alla ripetizione di certe azioni o pensieri, alla visione di determinati oggetti, numeri o colori, al fatto di pronunciare alcune parole, di toccare o contare determinati oggetti. Per neutralizzare o scongiurare esiti negativi, il soggetto deve eseguire il “giusto” rituale.
⇒ Disturbo da ordine e simmetria
La persona sperimenta una disturbante sensazione di mancanza di logicità e di armonia quando gli oggetti sono disposti in modo asimmetrico, disordinato o imperfetto. Per sentirsi tranquilla e soddisfatta può passare anche molte ore del suo tempo a controllare, riordinare, selezionare, catalogare ed allineare gli oggetti secondo una sua precisa logica (ad ex. colore, dimensione), fino a sentirli perfettamente “a posto”. Le ossessioni possono riguardare anche il proprio corpo e l’abbigliamento.
Accanto alla messa in atto di una sequenza ritualizzata di azioni e/o pensieri, la persona evita situazioni che potrebbero accrescere la sua ansia, ovvero evita precauzionalmente (cioè in anticipo) una serie di esperienze ritenute ansiogene o pericolose per non correre il rischio di sperimentare paura, di sentirsi a disagio e di sentirsi costretta ad eseguire i rituali. L’evitamento allevia momentaneamente la paura, ma al tempo stesso conferma la pericolosità della situazione evitata. Nel suo ripetersi, questo copione incrementa il disturbo.
Chi soffre tale disturbo può vergognarsi e percepire le proprie azioni come assurde e irrazionali, fino a temere di essere “pazzo”. In realtà questo disturbo si sviluppa seguendo una logica stringente che però, partendo da premesse erronee, produce effetti disfunzionali.
La persona spesso coinvolge i propri familiari nel disturbo. In particolare la famiglia può assistere ed osservare il rituale per assicurarne la corretta esecuzione, può coinvolgersi direttamente nella messa in atto del rituale o offrire rassicurazioni a dubbi e preoccupazioni. Nel tentativo di aiutare la persona, i parenti diventano contemporaneamente ostaggi e complici della patologia ed alimentano il suo meccanismo disfunzionale.
DOC E PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
La Psicoterapia Breve Strategica risulta tra gli interventi più efficaci nel trattamento dei disturbi ossessivi e compulsivi. Il protocollo di trattamento specifico strutturato per questa patologia è stato esportato in tutto il mondo riscontrando sempre risultati eccezionali. Utilizzando la stessa logica di funzionamento del problema, la terapia va a rompere il circolo vizioso che incatena la persona al disturbo, per poi farla divenire consapevole dei meccanismi disfunzionali di mantenimento del problema, fino alla sua totale e definitiva estinzione. Il soggetto assume nuovamente il controllo sulle proprie azioni e sulla propria vita.
Autrice: dott.ssa Monica Orma