Il peso di un bicchiere d’acqua
Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Quando sollevò un bicchiere d’acqua, tutto il pubblico immaginò che avrebbe posto la solita domanda: “Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?”
Quello che invece domandò fu: “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
“Il peso assoluto non conta, – replicò lo psicologo – dipende dal tempo per cui lo reggo.
Se lo sollevo per un minuto, non è un problema.
Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male.
Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato.
In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa.”
E continuò: “Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d’acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po’ più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa.”
Leggerezza
Una parola che ha il sapore di una piccola vittoria… “leggerezza”. La leggo, lettera per lettera: l.e.g.g.e.r.e.z.z.a.
Leggerezza è lasciarsi innalzare, darsi una possibilità di volo, togliersi le zavorre, correre fino al precipizio e accorgersi che dopo, non c’è caduta, ma un vento caldo e ascensionale che ti porta ancora più in alto e comprendi che lì, sospeso nell’atmosfera, c’è un inizio e una fine per tutte le cose.
Ale e Edu
Ridere
Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre.
Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima.
E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote.
Ci si scuote come un albero e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere.
Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.
– R. Benigni
Lentezza
Buongiorno a chi si concede il tempo di comprendere, di ammirare il mare calmo, di ascoltare il rumore delle nuvole, di fermarsi e sorridere.
Oggi scegli la lentezza per gustare la vita in tutti i suoi splendidi dettagli.
– Monica Orma
Sogni e stelle
– “Secondo te le stelle sanno di pan di zucchero o di sale?”
– “Non lo so, non le ho mai assaggiate.”
– “Io sì, sono rimasta molte notti sul balcone della casa dei bambini chiusi. Le stelle in estate perdono briciole che arrivano in bocca.”
– “E come sono?”
– “Salate, a gusto di mandorla amara.”
– “Le preferivo dolci.”
– “Ma no, guasterebbero la terra per quante ne arrivano. Certe notti c’è tempesta di stelle sbriciolate. La terra è seminata da loro, riceve senza poter restituire. Allora dal basso si alzano le preghiere a sdebitarsi, di alberi e di bestie che ringraziano”.
– Erri de Luca
Poesia in cielo
Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo.
È il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa.
Ed è la sua testa che si spacca.
Ti auguro una giornata piena di leggerezza e di poesia!
Sono Psicologa clinica e giuridica, Psicoterapeuta e Ricercatrice Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, Ipnologa, Supervisore, Tutor e Formatrice.
Sono una comunicatrice «seriale» ed una cacciatrice di aforismi e di storie.
Il linguaggio è un dono ed il mio tormento. Può esistere qualcosa dove manca la parola?
Le parole hanno il potere di definire, ristrutturare, demolire ed inventare infinite realtà, anche dentro la stanza dello psicoterapeuta.