Oltre la paura c’è un sole che splende

Oltre la paura c’è un sole che splende

Evitamento

Quando hai paura, spesso decidi di evitare ciò che temi.
Evitare ti appare come la soluzione più semplice, come la più economica da attuare.
«Così sarò salvo!» – ti ripeti.
Ma ogni evitamento conferma la tua incapacità di affrontare e di gestire quella situazione o quell’evento.
Ogni evitamento inoltre prepara la strada all’evitamento successivo e così, evitamento dopo evitamento, arrivi a sentire di non essere mai completamente al sicuro, di non essere mai realmente capace.
La paura evitata si amplifica e si trasforma in panico.
Ricorda allora che:

 «LA PAURA NON IMPEDISCE LA MORTE.
LA PAURA IMPEDISCE LA VITA»

– Monica Orma

paura evitamento
Immagine: Cranach

Evitare o affrontare

La paura evitata diventa timor panico, 

la paura guardata in faccia diventa coraggio.

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Senza paura

Se non avessi più paura, come cambierebbe la tua vita?
Se fossi certo di non fallire, cosa faresti OGGI di diverso?
Hai una vita sola e, se la vivi bene, una è abbastanza.

– Monica Orma

paura coraggio
Immagine: Schulz

Felicità e coraggio

Sarebbe semplicissimo trovare la felicità se soltanto imparassimo che l’unico posto dove non vale la pena cercarla è accanto alla paura.

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Superare la paura

La paura, o si supera in prima persona, o non si supera.
Nessuno può affrontare la paura che proviamo al posto nostro, nemmeno un farmaco.

– Giorgio Nardone

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Immagine: Schulz

Rischiare

Perché la vita non accade A te, accade PER te.

La paura potrà avere un ruolo nella tua vita: devi decidere quanto.
Puoi passare la vita intera ad immaginare spettri, a preoccuparti del futuro imminente, ma quello che più conta è quello che sta accadendo ora, sono le decisioni che prendi in questo momento, basate sull’amore o sulla paura.
Molti di noi scelgono il proprio percorso seguendo la paura travestita da praticità.
Quello che vogliamo veramente sembra al di fuori della nostra portata, aspettarselo è ridicolo, così non abbiamo il coraggio di chiederlo all’universo.
Ma vi dico che io sono la prova che puoi chiedere quello che desideri all’universo.
Mio padre avrebbe potuto essere un grande comico, ma non credeva che fosse possibile per lui, così fece una scelta prudente e trovò un lavoro sicuro come ragioniere, e quando avevo 12 anni fu licenziato da quel lavoro “sicuro” e la nostra famiglia dovette fare tutto il possibile per sopravvivere.
Ho imparato molte lezioni da mio padre, e una delle più importanti è che PUOI FALLIRE A FARE CIÒ CHE NON VUOI, perciò forse puoi darti davvero la possibilità di FARE CIÒ CHE AMI.

Come servirai il mondo?
Di che cosa ha bisogno il mondo, che il tuo talento possa fornire?
Questo è tutto quello che devi scoprire.

– Jim Carrey

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Immagine da Mora-Foto

La cenere nel bicchiere

Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito.
– “Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile”.
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: “Queste… sono le tue sofferenze”.
Tutta l’acqua del bicchiere si intorbidì e s’insudiciò.
Il maestro la buttò via.
Il maestro prese un’altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all’uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente come prima.
– “Vedi?” spiegò il maestro “ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d’acqua o il mare”.

Troppi cuori piccoli, troppi animi esitanti, troppe menti ristrette e braccia rattrappite. Una delle mancanze più serie del nostro tempo è il coraggio, il vero coraggio che di fronte ad ogni problema fa dire tranquillamente: Da qualche parte certamente c’è una soluzione e io la troverò”.

– B. Ferrero

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Foto di Vyacheslav Mishchenko

Preoccupazioni

Le nostre paure sono molto più numerose
dei pericoli concreti che corriamo.
Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione
che per la realtà.

– Lucio Anneo Seneca

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Immagine: Ollyy

Mostri

Forse alcuni mostri si nascondono sotto il letto

perché sono terrorizzati da quelli che ci dormono sopra.

– Monica Orma

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Foto da “Lo Psicologo Virtuale”

AIUTO!

Chi soffre per un problema ansioso frequentemente adotta la strategia della RICHIESTA DI AIUTO a familiari e amici, ovvero tende a delegare, a farsi confortare o accompagnare da qualcuno che possa intervenire in caso di malessere o di pericolo. Ma ogni volta che chiede aiuto e lo riceve, la persona conferma a se stessa l’impossibilità di affrontare e di gestire quella situazione da sola.
Ricorda allora che:

OGNI RICHIESTA DI AIUTO È UNA DICHIARAZIONE DI INCAPACITA’

–  Monica Orma

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Immagine: Schulz

Benessere o mal d’essere?

Il fatto che il disturbo da panico in tutte le sue varianti sia sempre più diffuso non deriva solo dall’essere così largamente pubblicizzato ma, come sottolineato da numerosi studi e ricerche, ha molto a che vedere con lo sviluppo della nostra società, che si è evoluta verso forme di organizzazione e di relazioni interpersonali sempre più iperprotettive e tali da privare gli individui della possibilità di confrontarsi con la paura e imparare a fronteggiarla. […] Questo è il paradosso della ricerca del benessere: quanto più si riducono i disagi e si annullano sofferenza e paure, tanto più si diventa incapaci di fronteggiare dolori e difficoltà di fronte a cui la vita inesorabilmente prima o poi ci metterà.

– Giorgio Nardone

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Foto di Pol Hervas Úbeda

Ansia e paura

L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente.
Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.

– Robert Bloch

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Immagine tratta da un fumetto di Seluk

Come funamboli

Chi è fiero della propria paura osa tendere cavi sui precipizi; si lancia all’assalto dei campanili; allontana e unisce le montagne. Ecco il viaggio da fare: alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo.

– P. Petit

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Paura patologica

La ferita di una paura patologica e il suo effetto devastante su chi la vive sono una faccenda decisamente seria che, parafrasando Aristofane, nessuna fragorosa risata potrà mai sommergere e annegare.

– G. Nardone

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Esistono tante paure quante se ne possono inventare

La paura, come patologia, è un mostro da noi inventato dal quale siamo poi spaventati e perseguitati, pertanto come non esistono limiti alla nostra fantasia, non esistono limiti alla nostra capacità di inventarci paure.
Tuttavia, proprio in quanto nostra costruzione, la paura patologica può essere da noi destrutturata e superata.

– Giorgio Nardone

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Immagine: Schulz

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5 pensieri su “Oltre la paura c’è un sole che splende

  1. Interessante tutto questo che mi ha fatto visionare il mio amico Tiziano Scalfo, purtroppo non esistono terapie brevi ed efficaci, solitamente dagli psicologi spesso si va per anni senza risultati, a volte succede che sviluppi
    ulteriori paure proprio perche’ la terapia e’ inefficace e allora ti dicono che devi prendere antidepressivi o anti psicotici e purtroppo entri in un circolo diabolico da dove non esci piu’. Questa e’ la mia esperienza in Italia. Ci sono troppo interessi fra i medici e molte limitazioni: Gia’ qui in Spagna e’ differente e mi auguro possa continuare

    1. Buongiorno Mariacarmen, esistono terapie efficaci e brevi!
      Come ama ripetere il mio maestro, “Non esistono pazienti impossibili, al massimo terapeuti incapaci”, e quindi se una terapia non ha prodotto miglioramenti fino alla risoluzione del problema è perchè il percorso terapeutico non è stato ben calzato sulla sua persona. Sono contenta che non si sia arresa ma che con coraggio e forza abbia continuato a cercare, sarà quello stesso coraggio che la aiuterà a costruire la soluzione che sta tentando di trovare. Le auguro serenità!

  2. Belle teorie,ma ci credo poco…Non uscivo più di casa ed ero prigioniera di mille paure. Mi hanno salvato anti depressivi e ansiolitici e anni di analisi. Ora vivo meglio . la mia pillolettà la prendo sempre ma avrei tanto ancora da superare. Viaggiare ad esempio. Con rammarico non riesco da sola ad andare molto lontano. Il mio psichiatra dice che chi sa nuotare in 2 metri sa nuotate anche in 100. Ma io non riesco in 100. Solo nelle pozzanghere…:). Mi sono rassegnata anche se ogni tanto aspetto una congiunzione astrale favorevole, un miracolo.,una magia o un banale articolo come questo che mi auto a cambiare….

    1. Buongiorno Paola, ti ringrazio per aver portato la tua esperienza e per il tuo commento, che mi consente di fare alcune precisazioni. Come dici bene tu, non c’è nessuna magia, e per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando 🙂
      Le mie non vogliono essere teorie precostituite dentro cui le persone devono incastrarsi, sono solo pensieri e riflessioni raccolti o che sono frutto di anni di studio, incontri e partecipazione alla sofferenza di tante persone. La paura è un’emozione necessaria ed è democratica, ci visita tutti… ma alcuni adottano delle strategie per fronteggiarla che possono complicarla. I miei pensieri sono volti a far luce su questi meccanismi, pur sapendo che la conoscenza da sola non risolve i problemi.
      Quando un problema diventa invalidante, è come se la persona fosse caduta in una buca profonda da cui non è in grado di uscire da sola, pur volendo. Occorre che qualcuno dall’alto cali una fune e le suggerisca dove mettere i piedi, dove dirigersi, come risollevarsi. Nessun trucco, ma tanto sforzo, costanza, gradualità…. e buone strategie, che le auguro di trovare e utlizzare, per allargare sempre di più la sua vita. Grazie.

  3. tutto veramente molto interessante e stimolante. Solo un punto mi lascia perplessa, probabilmente facendomi molto eco dentro, ovvero dove dice “ogni richiesta d’aiuto è una dichiarazione d’incapacità”. Si è vero, è un po’ come confermarsi il pensiero limitante di non essere in grado e quindi necessariamente dipendenti. Però c’è anche un però, ed è un punto si cui sto lavorando faticosamente e personalmente tanto, ovvero imparare anche a scindere la dipendenza dall’umano naturale bisogno di aiuto che ognuno ha e ha diritto ad avere in quanto essere relazionale. Sono una malata cronica e il confine tra bisogno di aiuto(richiesta, ammissione) e dipendenza è molto sottile e difficile da gestire , insieme ad desiderio possibile (a volte idealistico) di autonomia.
    Cosa ne pensa?
    Se avesse riferimenti sul tema da indicarmi, accolgo volentieri. Un caro saluto
    M.

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