Essere genitori

Essere genitori

Figli e aquiloni

I figli sono come aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato.
Come gli aquiloni finiscono a terra,
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri,
presto impareranno a volare.
Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne
e a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre di più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura spezzi il filo
che vi unisce e si innalzi,
come é giusto che si sia, libera e sola
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.

– Erma Bombeck

genitori e figli come aquiloni

I figli

“I Figli non voi li crescete, ma essi crescono voi.
Sono essi i vostri educatori, perché attendono che voi siate nel bene prima di imitarvi.
E quando dite: Daremo la vita a un figlio, sapete quale vita state dando? Non la loro, ma la vostra.
Se non avete compreso questo, meglio sarebbe serrare i fianchi e proseguire oltre.
E quando dite: I Figli sono la nostra croce, rallegratevi che essi vi abbiano inchiodato impedendovi di finire nel baratro.
Ed anche quando dite: I nostri Figli ci tolgono un mucchio di tempo, domandatevi se tutto quel tempo che vi viene tolto sarebbe impiegato meglio.

Nella loro infanzia ascoltate i vostri Figli, perché sui loro visi è ancora impigliato qualche frammento del sorriso con cui li hanno rivestiti gli angeli.
Nel tenerli per mano, non date loro fretta, ma camminate al loro passo, perché vogliono guarirvi dal vostro correre.
Non fate ad essi doni, ma donate voi stessi. I doni sono il vostro alibi per non regalare voi a loro.
Consegnatevi nelle loro mani, perché hanno quella saggezza che voi perdeste.
Chiamateli per nome, ed essi chiameranno il bimbo in voi, quello che da soli non riuscivate a rianimare, e lo faranno giocare nel giardino della Vita.

E nella loro adolescenza ascoltate i vostri Figli. Gran parte del muro che in quei giorni spesso vi oppongono non l’hanno costruito coi loro mattoni ma coi vostri.
Non chiedete ad essi cose che già voi non fate.
Se siete saggi, vi basterà essere voi stessi.
Ma se non lo siete, non saturateli di limiti senza indicare loro le mete, bensì mostrate di queste la bellezza, e otterrete di più che non mostrando i pericoli di eventuali abissi.
Non affliggetevi se educandoli alle regole essi non le rispetteranno. In realtà tremerebbero di paura se tali regole non vi fossero.
Le loro trasgressioni sono per collaudarne la veridicità. Altre volte per reclamare invece il vostro rimprovero, a testimonianza del vostro amore per loro. Se vi feriranno è perché avete porto loro la vostra vulnerabilità. O perché avete dato senza insegnare a dare.
Talvolta sbattendo la porta vi lasceranno, ma anche se li vedete partire, le navi con cui salpano hanno stive colme dei doni consegnati dalle vostre parole buone. E alla prima tempesta vi si rifugeranno.
Voi siete i seminatori dei loro campi, non i raccoglitori delle loro messi. E la vostra missione consiste nel donare sempre, anche quando la lama della loro libertà vi taglierà le mani.

Nella loro giovinezza, infine, ascoltate i vostri Figli. Con stupore scorgerete che vi hanno superato, che la loro nave ha oltrepassato tutti i primi scogli, ed ora non ha che davanti lo scoglio più pericoloso: voi. Saranno infatti chiamati lungo vie di realizzazione che voi non conoscete, e ciecamente sbarrerete loro le strade.
Ma alla pianta è dato di generare, e non di contenere ciò che genera. Ritenete i vostri progetti più grandi dei progetti che ha la Vita? Non tratteneteli, dunque. Avete donato loro la vostra vita: ora riprendetevela, donando loro di rinunciare a trattenerli.
Sgombrate il vostro cuore da ogni brama di ricevere, perché se il vostro flauto non è cavo, la rinnovata melodia della Vita non potrà attraversarlo.
Se vivrete questa perfetta donazione, saprete amarli nel loro nuovo aspetto, e allora, siano essi Figli del vostro stesso sangue, o siano essi Figli scelti dal cuore, avrete compiuto il terzo passo della vostra crescita.
Potrete così udire le note universali trapassarvi dentro, e capirete che attraverso di voi la Vita ha composto un nuovo canto”

– da “Il Profeta del Vento”, di Stefano Biavaschi (libro che vi consiglio di acquistare)

genitori e figli

 

Pazienza

Crescere un figlio richiede molta pazienza.
Soprattutto da parte del figlio.

– El Perich

mamma e bambino

Il buon genitore

Un buon genitore è colui che ogni giorno propone al figlio un piccolo problema da risolvere, commisurato alla sua età e alle sue capacità.

– Monica Orma

genitori e figli

Insegnamenti

Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.

– Paulo Coelho

genitori e figli che insegnano

Contenitori di sogni

La giornata di un bambino è un rumore di passi che si avvicina al pozzo dell’invisibile e vi guarda dentro e poi torna divertito indietro a giocare con il visibile.

– F. Caramagna

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Com’è avere un figlio?

«Io, trepidante, gli chiedo: – Ma com’è? com’è, avere un figlio?
Lui si avvicina alla scrivania, con un braccio teso spazza via tutto.
– Cosí, – dice. – È cosí.
Non resta niente.
Niente di prima, intendo.
È un disastro, il piú splendido disastro che ti possa accadere».

– da “Scena padre”

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Iperprotezione

Conosco bambini che sono stati legati al seggiolino di sicurezza dell’automobile e che non ne sono mai scesi.

– Monica Orma

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Stare con i figli

Quella che conta è l’intensità, non la quantità di tempo passato con i bambini.
I primi venti minuti del rientro a casa dal lavoro sono fondamentali.
Devono essere dedicati al colloquio e alle coccole.
E non certo a chiedere dei compiti o dei risultati.

– Giovanni Bollea, neuropsichiatra infantile

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Legami

Spesso un tetto sul capo
non permette alla gente di crescere.

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3 pensieri su “Essere genitori

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