Agorafobia e paura di cadere

agorafobia, ansia, paura di cadere, vertigini

La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita,
non è che nel mondo esiste la paura,
ma che dipende da noi trarne profitto
e che ci è consentito tramutarla in coraggio. Tagore

Agorafobia e DSM V

L’Agorafobia è caratterizzata da un quadro di paura e ansia sproporzionate o evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di sintomi tipo panico o di altri sintomi invalidanti o imbarazzanti.

Mentre fino al DSM-IV-TR (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) l’agorafobia era considerata come connessa al Disturbo di Panico, ovvero la diagnosi era in funzione della presenza o meno di attacchi di panico, nel DSM V viene considerata un disturbo a se stante, la cui diagnosi viene posta se la persona manifesta ansia e paura intense in almeno due delle seguenti situazioni:
> utilizzo di mezzi di trasporto pubblici e non (automobili, autobus, treni, navi, aereo…);
> stare in spazi aperti (parcheggi, mercati, ponti…);
> stare in spazi chiusi (negozi, cinema, teatri…);
> stare in fila o essere in mezzo ad una folla;
> stare fuori di casa da soli.

Quali strategie amplificano il problema?

La persona che soffre di agorafobia generalmente mette in atto dei tentativi di soluzione che alimentano e mantengono attiva la situazione problematica e che la ingabbiano dentro la credenza di non essere in grado di gestire la paura.
Tali strategie fallimentari sono:

l’evitamento di luoghi e di situazioni.
Ogni evitamento conferma la pericolosità della condizione non affrontata e prepara la strada ad ulteriori evitamenti. La persona può sfuggire a qualsiasi esposizione personale fino a diventare totalmente incapace di uscire e/o di rimanere in casa da sola;

agorafobia, vertigini e paura di cadere– la richiesta di aiuto e di supporto sociale per affrontare le situazioni temute.
Familiari e amici si trasformano in protettori e “stampelle” in grado di offrire sostegno in caso di crisi e di malessere. Il loro supporto è richiesto in qualunque situazione di esplorazione e di allontanamento. La persona, chiedendo aiuto e ricevendolo, conferma a se stessa la propria inadeguatezza ed incapacità;

– l’ascolto attento e il tentativo di controllo delle proprie reazioni fisiologiche.
Cercare di controllare le manifestazioni organiche della paura determina paradossalmente un suo incremento.

A questa condizione possono associarsi la PAURA DI CADERE e le VERTIGINI.

«È iniziato tutto al corso di canto: dovendo cantare in piedi, sentivo sempre una sensazione di instabilità, ma al principio non ci badavo più di tanto. In seguito questa sensazione è peggiorata fino a portarmi a grosse difficoltà sia nello stare in piedi da ferma, sia nel camminare. Attualmente mi spaventa molto il dover camminare in spazi aperti e ampi come piazze o centri commerciali, mi spaventa moltissimo attraversare la strada. Gli spazi grandi mi fanno paura perché non c’è alcuna possibilità di appoggiarsi da qualche parte. La mia paura è quella di cadere. Ultimamente mi è capitato di dovermi fermare mentre camminavo perché la paura paralizzava le mie gambe.
Quando posso, cammino vicino ai muri, perché ciò mi tranquillizza.
Quando piove ho molta paura di scivolare. Faccio attenzione a non camminare sul marmo, preferisco l’asfalto perché aderisce meglio alle suole delle scarpe. Come può immaginare, guardo spesso per terra e ciò non fa che peggiorare le cose.»                       

(da una testimonianza)

Le strategie disfunzionali adottate più frequentemente da chi teme di cadere sono:

 – controllare dove si mettono i piedi, passo dopo passo, per non inciampare, con l’effetto di peggiorare il senso di equilibrio e di aumentare la sensazione di minaccia;

 – in caso di sensazioni di sbandamento, fermarsi e cercare di stare il più possibile immobili, amplificando ulteriormente l’instabilità;

 – appoggiarsi preventivamente a cose e a persone per non correre il rischio di cadere. Tali precauzioni aumentano la sensazione di rischio e confermano l’incapacità della persona di gestire da sola la situazione.

Queste soluzioni disfunzionali creano gradualmente una situazione personale connotata dalla completa incapacità di esplorare e di allontanarsi in autonomia dal proprio “luogo sicuro”.

«Se eviti luoghi e situazioni,
eviterai sempre di più.
Se proprio devi evitare,
evita di evitare!»

Psicoterapia Breve Strategica e Agorafobia

agorafobia - cadere - fobia - psicoterapia - Modena - Monica Orma

Il Modello Breve Strategico, avvalendosi di specifici stratagemmi terapeutici, è in grado di interrompere il circolo vizioso generato dalle tentate soluzioni disfunzionali adottate e di portare la persona ad affrontare e vincere rapidamente ed in maniera definitiva il problema agorafobico, grazie all’attivazione guidata di risorse personali.
Se la persona teme di cadere, le si insegnano dei movimenti e degli esercizi funambolici che, paradossalmente, la aiuteranno a riequilibrarsi.

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27 pensieri su “Agorafobia e paura di cadere

      1. Buongiorno io mi rivedo in tutto e per tutto in questi sintomi infatti in casa da sola non riesco più a stare uscire da sola men che meno è soprattutto non riesco più a guidare la mia macchina tutto é iniziato da quando una sera ero a passeggio con il mio papà e i n p stri cani lui non so come ha perso equilibrio ed é caduto a terra io da allora ho avuto la paura e L sensazione che sarei potuta cadere a terra da uda un momento Ll all’altro e seguito da capogiri e dallasentirmi le gambe tipo paralizzante insomma io ho fatto poi risonanze esami del sangue e tutto quello che si poteva fare perché pensavo che stavo per morire e di avere Un malattia grave ma é risultato che gli esami risonanze ecc sono tutte apposto ma niente o sintomo continuano e le paure pure io non so più che fare per uscirne sono disperata

        1. Buongiorno Jessica, grazie per aver raccontato la sua esperienza. Se mi scrive in privato posso darle dei consigli ed indicarle il nominativo di un collega esperto e valido che possa aiutarla a fronteggiare le sue paure e a recuperare il suo benessere.

      2. Salve dottoressa ho debolezza alle gambe non riesco a stare in piedi mi si annebbia la vista è dolori di stomaco aspetto una sua risposta

      3. Salve anch io mi rivedo in tutto questi e sinceramente adesso la situazione sta degenerando mi è proprio sfuggita di mano.. Non riesco nemmeno più a camminare a piedi in strade che sono leggermente isolate, o la sera poter in are fuori da sola come facevo una volta.. E ne sono al quanto affranta più cerco un rimedio più sento che tutto sta peggiorando.. Ho davvero bisogno di un aiuto.. Sono stanca di stare in questo determinato modo, sino stanca di sprecare la mia vita stando sempre con un malessere costante

      4. Buonasera dottoressa io da un anno soffro di giramenti di testa continui, ho difficoltà a stare in piedi e a camminare e ho debolezza alle gambe. Ho fatto una visita dall’otorino ed è tutto apposto, ho fatto la risonanza e lo stesso è tutto nella norma. Non riesco a capire da cosa provengono. Grazie anticipato per la risposta.

    1. Ciao cara io sono arianna ed ho praticamente il tuo stesso problema! Nn e vita questa.
      Sono in terapia dal dott.morelli a milano!
      Ma so che è lunga la cosa.te hai risolto???
      Ti sarei grata se mi rispondessi
      Arianna

  1. buonasera dottoressa,
    io ho 42 anni e ho ormai da molto tempo , ogni tanto in dei periodi, all’improvviso un senso di sbandamento come di non stabilità soprattutto nella folla , oppure ad esempio al bancone del bar mentre aspetto il caffè , ma non sempre, (e infatti a volte devo fare veloce a berlo perchè sono teso nelle gambe) ed è questa instabilità che poi mi provoca la sensazione di non stare in piedi e mi sembra di perdere l’equilibrio.
    Mi piacerebbe capire una volta per tutte la causa di questo senso di sbandamento che a volte ho, e risolvere una volta per tutte questo problema. Comunque sia non mi sono mai limitato e affronto sempre tutte le situazioni.
    Ovviamente, ho pensato anch’io a malattie serie, ma non ho mai fatto esami o quant’altro perchè sono convinto dipenda da una cosa psicologica.

    1. Buonasera Gabriele, il continuare ad affrontare è sicuramente una buona strategia per non aggravare il malessere. Lo sbandamento può avere cause diverse, non ultima quella di effettuare più frequentemente una sorta di check up su di sé. Mi spiego meglio. Dopo aver sperimentato una situazione di disagio, molte persone iniziano a stare all’erta, più vigili, misurano frequentemente le proprie sensazioni e controllano il proprio corpo, per vedere come sta. E chi cerca, trova. Dopo aver trovato, la sensazione di instabilità aumenta, si amplifica e peggiora. Non so da quale parte di Italia mi stai scrivendo, ma se mi mandi una mail in privato ti posso indicare un valido professionista che ti insegni delle strategie pratiche, rapide ed efficaci. Ti auguro serenità.

  2. Gentile dottoressa, ho terrore di cadere. Il problema è che sono caduta tantissime volte perché mi blocco. e irrigidisce j piedi. Sto prendendo Eutimil 40mg ma la paura persiste. Ho deciso di fare yoga pensa che mj farebbe bene? Grazie mille

    1. Buonasera Rossella, lo yoga è una scienza ed un’arte che fa molto bene alla salute e che migliora il benessere psico-fisico. Non so se Eutimil e Yoga siano sufficienti a risolvere il tuo problema, ti auguro di sì. Se dovessi avere bisogno di un suggerimento o del nominativo di un esperto che possa aiutarti efficacemente, scrivimi in privato. Ciao! 🙂

  3. Buonasera dottoressa da molto tempo ho questa paura di uscire da sola..perché ho sempre vertigini capogiri…sopratutto se devo attraversare una strada e non ci sono muri per appoggiarmi …oppure devo stare ferma in piedi non riesco…cosa posso fare per favore non riesco a stare più bene.

    1. Buongiorno Lilly, se mi scrive in privato posso indicarle il nominativo di un collega valido che sia territorialmente vicino a lei e che possa indicarle delle tecniche per gestire e risolvere il suo malessere. La psicoterapia va calzata sull’originalità della persona, quindi ritengo poco efficace dare delle indicazioni generali e generalizzate, che potrebbero danneggiare anzichè aiutare.

  4. Buonasera Dottoressa , mia mamma dopo una caduta in casa a seguito della quale si e’ fratturato l’omero per la quale e’ stato necessario l’intervento chirurgico, ora ha paura di cadere e ha tutti.i sintomi dell’Agorafobia, premetto che mia mamma ha 70 anni e gia,’ aveva dei lehgeri problemi di deambulazione x i quali si aiutava appoggiandosi ad un bastone , puo’ darmi qualche consiglio su come posso aiutarla a superare questa paura e gestire il panico? ..

    1. Buonasera Vincenza, se mi scrive in privato le indico il nominativo di un collega a voi vicino che possa darle delle indicazioni pratiche su come aiutare sua madre a superare questa paura. Non posso offrirle un consiglio generale perchè le strategie vanno adattate alle caratteristiche di sua madre, tenendo conto della sua età e del fatto che la sua paura non è del tutto irrazionale ma nasce da un’incertezza deambulatoria effettivamente presente.

  5. Buongiorno. Ho letto l’ intervento di apertura ed i seguenti commenti. Sono donna, 66 anni, e, da circa 2 anni soffro di una sorta di agorafobia, con probabili attacchi di panico e cadute da pronto soccorso. Le varie analisi rivelano una situazione normale. Del resto le mie cadute non sono precedute dai sintomi che ho letto ( e già esplicato a medici e specialisti) ma da un “blocco lucido” degli arti inferiori che, specie in presenza di tratti in discesa, attraversamento di strade, movimento inatteso di una persona vicina mi irrigidiscono e provocano spiacevoli e pericolose cadute. Da circa 6 anni mi sono state prescritte cure con: depakin, gardenale, seroquel e sonirem per altri sintomi e stati d’ansia sempre tenute sotto controllo in ordine al dosaggio. Ma la situazione degli ultimi 2 anni peggiora e tutti gli specialisti che ho incontrato mi dicono che è panico e devo uscire sempre accompagnata sinché non riprenderò sicurezza personale e di deambulazione. Non mi ci accarezzo più. Che fare ? Grazie per l’attenzione.

  6. Sono uguale identica alla testimonianza scritta.non è vita questa… ogni notte ho paura del mattino successivo.devo uscire, accompagnare la bimba a scuola, mi aggrappo a pali, muri, piango per strada, vertigini….non voglio più vivere cosi.paura di cadere, delle automobili, di essere investita. Non vivo più

  7. Esattamente è così anche per me… Da quando non lavoro più ho cominciato a evitare di uscire di casa da sola, se non strettamente necessario, inoltre ho sempre un senso di confusione in testa e sono sempre stanca, vorrei risolvere per me stessa ma anche per la mia famiglia

  8. Buondì io mi sono operata all’orecchio e da quando sono uscita o sempre giramenti di testa e non riesco a camminare da sola ho paura di cadere cosa posso fare???aiuto

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